La notizia dell’operazione “anti- gioco illegale” condotta dalla Procura della Repubblica di Bologna ha fatto il giro delle testate nazionali ed è quindi di pubblico dominio.

As.tro, che della lotta per la legalità, ha fatto sempre il suo credo e la sua mission, ritiene che sia giunto il momento di dare un segnale diverso e ulteriore rispetto alle positive “prese di posizione” a cui si è assistito in occasione della comparizione della notizia.

Il compiacimento per una efficace attività di repressione del gioco illegale, le congratulazioni alle forze dell’ordine e ai magistrati impegnati sul campo, le attestazioni di solidarietà al giornalista minacciato, sono infatti segnali positivi, a cui vanno aggiunte quanto prima “azioni di affiancamento”.

AS.TRO ha deciso, pertanto, di affiancare immediatamente la Procura della Repubblica di Bologna, selezionando dei legali a cui si affiderà l’incarico di costituire immediatamente AS.TRO come parte offesa nel procedimento, e poi parte civile nel processo.

Scopo dell’iniziativa non è la visibilità o la simbolica istanza risarcitoria, ma una precisa scelta di campo: ai patrocinatori, infatti, sarà dato mandato di acquisire dalla Procura della Repubblica ogni spunto “ad adiuvandum” per l’azione giudiziaria, al fine di mettere a disposizione degli inquirenti tutta le conoscenze, le professionalità tecniche  e le notizie di settore che una associazione di categoria forte e sana è in grado di reperire.

L’obiettivo che AS.TRO si propone, quindi, alla luce delle obiettive capacità degli inquirenti, è quello di rendere l’odierna inchiesta il punto di partenza di una campagna di repressione “costante e incessante” del gioco illegale, combattendo l’eventuale pericolo che lo sforzo investigativo posto in essere finisca per essere archiviato come mero punto di arrivo per l’allestimento di un solo processo.

Al dott. Tizian va la solidarietà e il ringraziamento di tutta l’Associazione AS.TRO, a cui non sfugge il ruolo di fondamentale pilastro per la democrazia che il serio giornalismo di inchiesta rappresenta per il nostro Paese.

Il gioco illegale (e non il gioco lecito) è una piaga del nostro Paese, a cui si deve

  • uno stato di profonda e quotidiana sofferenza per migliaia di operatori onesti vessati dalla concorrenza sleale di personaggi dotati di potenza finanziaria incompatibile con i limitatissimi margini di ricavo del gioco lecito, e quindi di forza commerciale talvolta invincibile,
  • una gravissima perdita di gettito erariale,
  • un pericolo elevatissimo per l’incolumità dei cittadini che cadono nella trappola del gioco non autorizzato.

AS.TRO, quindi, plaude a questo primo risultato tangibile dell’azione repressiva, e interpretando il pensiero di tutti gli operatori onesti, si mette a disposizione delle Istituzioni per garantire al settore un futuro di sempre più incisa efficacia degli apparati di controllo.